13 marzo 2009

Watchmen


Visto, visto, visto. Soddisfatto.

Come avevo preannunciato un paio di post prima (qui), se si conosce già l'opera originaria non bisogna mettersi là a fare i puntigliosi nel cercare le differenze. E' una trasposizione su un media differente e con un pubblico più ampio e quindi è normale che qualcosa la si debba adattare, l'importante è non tradire lo spirito originario e, chechèsènedica, mi pare alquanto fedele. Certo qualche combattimento e qualche atteggiamento strafigo potevano risparmiarselo ma è il dazio da pagare per far cassetta e non rimetterci. Forse chi ha visto il film non-cosciente della graphic novel si è goduto meglio la pellicola a patto di prestare una certa attenzione ai dettagli, cosa generalmente non richiesta nelle classiche opere di ispirazione fumettistica.

Quindi non starò a dirvi le differenze, sostanziali o filosofiche che siano, con l'originale di Alan Moore, che tra l'altro si dissociò sin dall'inizio dicendo che il suo libro è impossibile da rendere al cinema, ma punterei l'attenzione sulla volontà di ricreare una scenografia anti-utopica capace di farci interrogare, attraverso estremizzazioni, su questioni prettamente legate alla natura umana. In funzione di ciò, nell'ottica della nobile fantascienza, possiamo accettare il gioco dei "se" ed entrare nelle chiavi di lettura parallele che affiancano quella puramente d'intrattenimento.

Particolarmente interessanti sono stati i titoli di testa: "scene d'epoca" ci mostrano gli albori della nascita degli eroi mascherati permettendoci il salto mentale nella dimensione di quegli anni ottanta rivisti alla luce del "se qualcosa fosse andato in maniera diversa". A proposito di scene da segnalare, il mio lato feticista è andato in visibilio per quello stivale nero nella scena di sesso (anche alquanto esplicita) fra Silk Spectre e Nite Owl, spero di trovare al più presto un'immagine da mostrare.

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