25 giugno 2008

Sareste sicuri di voler incontrare un angelo?



Gironzolando su YouTube non vado a trovare questo trailer su una delle mie serie animate preferite. Essendo una serie di culto un po' in tutto il mondo di trailer se ne trovano a bizzeffe ma questo mi attira particolarmente.

Riferimenti:
- "Neon Genesis Evangelion" è una serie in 26 episodi di Hideaki Anno realizzata dallo studio Gainax nel 1995.

24 giugno 2008

Jan Dix - L'arte nel Noir


Nuova serie per la Bonelli, nuova mini-serie per la precisione sul solco ormai intrapreso dalla casa editrice negli ultimi anni. "Jan Dix" vede il ritorno in edicola di Carlo Ambrosini dal termine di quel Napoleone che già preannunciò la modalità della serialità a numeri prestabiliti (anche se dopo gli 8 fissati si mutò nella canonica serialità a numeri indeterminati andata avanti sino al 54esimo numero).

Adoravo il "Napoleone" di Ambrosini per il suo lato onirico e per una narrazione che procede per fili paralleli; alle vicende umane assistiamo spesso a delle metafisiche controparti metaforiche, delle simboliche rappresentazioni degli spiriti umani. Ufficilamente un noir ma praticamente un'opera sui generis in cui la cronaca era solo un pretesto per una introspezione nell'Uomo.
Il nuovo personaggio naviga nuovamente in atmostere noir ma temevo che l'eliminazione del lato visionario (dato dai tre "spiritelli" personali di Napoleone) appiattisse l'opera su un piano più pratico. Allora il ruolo di mediatore è stato trasferito all'Arte, il personaggio si muove nel mondo della Pittura e le opere d'arte seguono e si intrecciano con gli uomini.
C'è molto di "Napoleone" a livello narrativo e Carlo Ambrosini si muove con maestria, certo non è ancora "Napoleone" ma forse faccio un confronto sentimentale. E in più siamo ancora al primo dei 14 numeri.

P.s.: Carlo Ambrosini è un autore completo, quindi cura tanto la storia quanto i disegni però nelle serie divide i disegni dei vari numeri con altri disegnatori e spero di rivedere i lavori di Paolo Bacilieri (che tra l'altro è l'unico al quale Ambrosini affidava anche i testi).


Riferimenti:
- "Jan Dix" è edito dalla Sergio Bonelli Editore.
- L'autore è Carlo Ambrosini.
- Notizie su "Napoleone".

21 giugno 2008

Un centroavanti è sempre un centroavanti


Perfettamente intonato con gli ultimi tre post è l'ultimo libro letto: "Il centroavanti è stato assassinato verso sera" di M.V. Montalbàn.

Belle le vicende parallele che vanno man mano intrecciandosi nel finale in una Barcellona preolimpica. Un noir poetico che gioca sui contrasti fra il fascino idealizzato e l'acida realtà.

Riferimenti:
- M. V. MONTALBAN, Il centroavanti è stato assassinato verso sera, Barcellona 1988.
- In foto l'attaccante Beppe Savoldi del Bologna.

18 giugno 2008

Niente Calcio Balilla alla pechinese


Nelle Olimpiadi avremmo potuto vedere come sport sperimentale il mitico Calcio Balilla (o futbolìn come lo chiamò il suo inventore, un poeta spagnolo franchista). L'approvazione del comitato olimpico è qualcosa di ufficiale e finalmente uno degli sport più praticati in Europa avrà la sua meritata vetrina. Ma, c'è sempre un ma, pare che salti tutto. Le dieci nazioni che dovrebbero partecipare, fra le quali l'Italia, hanno deciso che non è il caso di sponsorizzare le proprie compagini negando ai team la possibilità di andare a Pechino. La motivazione è qualla di non potersi permettere questa ulteriore spesa (dell'ammontare di €50.000 per team ovvero la semplice copertura delle spese degli atleti). L'Italia dovrebbe essere una volta tanto la meno tirchia del gruppo poiché si è dichiarata disponibile al finanziamento, ma è purtroppo l'eccezzione.

Maledizione già mi vedevo davanti la tv a contestare le "rullate" e commentare le "staffilate" per poi andare la sera in spiaggia in cerca del primo bar con "bigliardino" per emulare questi nuovi campioni. E invece no. Che noia.

Riferimenti: Spunto del post è stata la notizia a riguardo pubblicata su Il Venerdì di Repubblica del 16 maggio 2008.

Pensavo fosse "Biscotto" invece era un Van Basten...


L'Italia batte la Francia in un'ottima partita e va a meritarsi il passaggio del turno e grande gratitudine verso l'Olanda del mai dimenticato Marco Van Basten che avrebbe potuto confezionarci un bel pacchettino ed invece dà uno schiaffo morale alle ipotesi di "biscotto".

16 giugno 2008

Sarà Biscotto? Nel dubbio ho già comprato il latte...


Domani Italia-Francia... ma nell'aria aleggia il remake del già visto fantasma biscottino.
La speranza è naturalmente l'ultima a morire ma meglio prepararsi al peggio.

Riferimenti:
- In foto Lindsay Lohan Hot Tamales da www.xoospace.com
- Per coloro che non conoscano il termine "Biscotto" nel calcio (come ad esempio Alessia da Latina) andate qui

13 giugno 2008

Altre Forme di Vita


E' praticamente ovvio che esistano Altre Forme di Vita. Almeno questa era la convincente posizione dei Bluvertigo. Fra scettici e "credenti", in mancanza di meglio, si riduce ad una questione di fede.

Ma la logica non può rientrare?

E se partissimo dal considerare lo spazio stesso? L'universo è per noi qualcosa di intangibile, qualcosa di così spaventosamente grande da andare oltre gli schemi di comprensione umana, possiamo intuirne alcune periferie senza afferrarne appieno le essenze. La nostra mente non può che ridurre il tutto secondo processi a noi noti e ricondurci a delle opzioni commestibili per il nostro intelletto.

Proviamo allora a ipotizzare la spazialità dell'universo individuandone le possibilità:
-a- L'universo è infinito.
-b- L'universo è finito.
-c- Esiste qualcosa che non prevede il finito o l'infinito, che sia umanamente non-comprensibile (come ad esempio ulteriori dimensioni oppure altro di inimmaginabile).

Con l'ipotesi "a" poniamo un universo infinito. In uno spazio infinito stelle, pianeti, polvere, comete, nebulose sono infinite e dopo aver dimostrato che la vita esiste e quindi è possibile (esistiamo ergo siamo) per quanto sia poco ripetibile, con una percentuale vicina allo zero, in un campionario infinito di situazioni ci troviamo cmq di fronte ad infinite forme di vita alternativa.
Quindi: ESISTONO ALTRE FORME DI VITA.

Con l'ipotesi "b" poniamo un universo finito (oltre il finito ricadiamo nell'ipotesi "c"). In uno spazio finito abbiamo un numero finito di oggetti e contesti quindi anche il numero di forme di vita sarà numericamente determinabile per quanto grande possa essere l'intero universo. Quindi il numero di forme di vita potrà essere zero, uno oppure n. Zero lo escludiamo altrimenti saremmo costretti a negare noi stessi, uno è il risultato minimo certo perchè oltre a quelle del nostro pianeta non ne conosciamo altre, fuori dal nostro pianeta non abbiamo dati a sufficienza per poter dare una proiezione probabilistica credibile.
Quindi: ESISTE ALMENO UNA FORMA DI VITA.

L'ipotesi "c" è naturalmente qualcosa che ci mette in crisi poiché andrebbe contro gli schemi umani con i quali il nostro cervello è abituato a lavorare e si porrebbero altre quastioni come l'andare a definire lo stesso concetto di vita in una dimensione le cui regole base (fisiche, matematiche e logiche) sono diverse da quelle da noi conosciute.
Quindi: POTREBBE NON ESISTERE VITA (umanamente definita).


Riferimenti:
- L'immagine mostra una specie degli abissi marini (naturalmente della nostra Terra), se volete sapere il nome scientifico non so dirvelo, se volete vedere altri animali delle profondità marine andate qui oppure qua, se volete sapere se la cipolla è la morte sua dovrete sperimentarlo in proprio.
- La canzone Altre F.D.V. è dei Bluvertigo, contenuta nell'album "Metallo Non Metallo", Mescal 1997.

10 giugno 2008

Paura, eh?


Curiosa proposta quella della Star Comics, creare una miniserie di 6 albi a fumetti in cui far lavorare il noto scrittore Carlo Lucarelli; naturalmente la stranezza non è che che Lucarelli si cimenti nella letteratura disegnata poiché l'ha già fatto in passato con Dylan Dog ma il fatto che il protagonista di questi racconti sia egli stesso.

In realtà non è propriamente sestesso; volto, persona, lavoro, fama sono i suoi ma il nome no, il nome assegnato è Cornelio Bizzarro, credo per tenere meglio in mente che non si tratta di avvenimenti reali o autobiografici ma comunque di un'opera di fantasia.

Per correttezza l'opera nn è esclusivamente di Lucarelli ma si affiancano a lui nei soggetti Mauro Smocovich e Giuseppe Di Bernardo.

Il prodotto non è un capolavoro ma neanche malaccio, si fa leggere bene ed è una buona lettura d'evasione e rispecchia comunque una certa qualità di base che ormai i bonellidi da un po' di anni hanno raggiunto.
L'idea di usare la figura di Carlo Lucarelli ha sicuramente un suo fondamento di marketing però non trovo sia neanche una scelta troppo forzata vista la sua naturale associazione col genere noir.

E nel frattempo sono ancora intenzionato a comprare l'ultimo romanzo di Lucarelli, "L'ottava Vibrazione" uscito a marzo per Einaudi, in cui noir e storico hanno per scenario la guerra coloniale italiana in Etiopia dell''800, scenario che già mi sta affascinando nella miniserie rivelazione della Bonelli attualmente in corso ovvero "Volto Nascosto".


Riferimenti:
- Sito ufficiale "Cornelio"
- "Cornelio" sul sito Star Comics

09 giugno 2008

Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo



Tan-ta-ta-taan tan-ta-taan Tan-ta-ta-taan Tan-ta-ta-tan-tan

Finalmente son riusciuto a vedere questo quarto capitolo di Indiana Jones!

Mi è piaciuto e soprattutto mi ha divertito; pensavo di vedere una versione sottotono rispetto ai tre precedenti cult anni '80, una versione riadattata allo spirito dei nostri giorni e ad un pubblico dalle estetiche diverse invece a Spielberg va il plauso di aver mantenuto intatta l'anima dell'avventuroso archeologo.

La verve è quella dei passati episodi: esotismo, animalacci, azione, mistero, cappelli recuperati, crolli. I nuovi inseguitori non sono più i nazisti della seconda guerra mondiale ma i comunisti del '57 rappresentati in uno stile retrò non revisionista ma che strizza l'occhio alle tipizzazioni pre-caduta del Muro e per questo godibilissimi come cattivi di turno. Le scene d'azione per quanto iperboliche non sono fastidiose per come giostrano fra ironia e acrobazia, non assistiamo alle spacconaggini cool del figo di turno ma ad un gioco in cui il regista mette tutta la voglia di non prendersi sul serio. Da dire che temevo la presenza della giovane figura affiancata ad Indiana Jones invece non sconfina dal suo ruolo di spalla.

Ed è un film in cui c'è molto "mestiere", sceneggiatura e regia (Lucas/Spielberg i nomi parlano da se) stuzzicano i ricordi dei vecchi fun e la curiosità dei nuovi spettatori (impeccabile ad esempio il primo ingresso in scena di Indy) e le scene corali così come i dialoghi fitti rendono il tutto molto accattivante.
Non sembrano siano passati quasi vent'anni dall'ultimo episodio, si è riusciti a conservare lo spirito e i cliché del personaggio senza perdere in freschezza (cosa che generalmente accade), Spielberg si avvale come sempre del meglio della tecnologia cinematografica disponibile e anche se la cifra stilistica è quella degli anni '80 il regista difficilmente sarebbe riuscito in passato a produrre le grandi scene ad affetto del finale e dell'esplosione nucleare agli inizi.

A dimenticavo, immutato rimane il carattere distruttivo dell'archeologo Jones; ciò che mi ha sempre fatto piangere il cuore nei suoi film è che tutti questi reperti archeologici, resistiti per millenni, fanno immancabilmente una brutta quanto repentina fine.


Riferimenti:
- Scheda Film
- La colonna sonora di Indiana Jones è del maestro John Williams

07 giugno 2008

Euro 2008


Basilea, Sabato 7 Giugno 2008 - ore 18:00

Si può seguire o meno il calcio, ma come si fa a restare freddi all'avvio di un trofeo per nazionali?

06 giugno 2008

Paura al cinema


Care amebe (come iniziavano i DDHP),
notiziona dalla quale non so come reagire.
La voce era già nell'aria ma non gli avevo dato credito, invece pare sia tutto vero.

E stata avviata la produzione hollywoodiana di una pellicola con protagonista il nostrano indagatore dell'incubo, Dylan Dog. La casa di produzione sarà la Dimension-Miramax, La sceneggiatura è pronta, la regia nn si è capita, il titolo sarà Dead Of Night, i panni di Dylan Dog saranno vestiti da Brandon Routh e intorno al progetto circola molto entusiasmo.

Detto tutto ciò non so come prendere la notizia, da un lato mi affascina l'idea di vedere una trasposizione filmica di una delle figure cardine che hanno segnato la mia vita ma d'altro canto ho paura del possibile risultato, del vedere sminuita o trasfigurata una personalità a cui tengo particolarmente.
Gli autori hanno preannunciato che rimarranno fedeli al personaggio però hanno anche detto che delle modifiche ci saranno per renderlo più vicino ad un pubblico americano. Da Londra Dylan si trasferirà a NewYork, e soprattutto pare che non ci sarà Groucho.

Onestamente non so che aspettarmi, non mi resta che incrociare le dita.


Riferimenti:
- Dylan Dog è edito dalla Sergio Bonelli Editore dal 1986 ed attualmente in corso;
- Notizia UbcFumetti
- Intervista regista

03 giugno 2008

Come è profondo il mare



POESIA PURA.

Siamo noi, siamo in tanti,
ci nascondiamo di notte
per paura degli automobilisti,
dei linotipisti
siamo gatti neri, siamo pessimisti, siamo i cattivi pensieri,
non abbiamo da mangiare, come è profondo il mare,
come è profondo il mare.

Babbo che eri un gran cacciatore di quaglie e di fagiani
caccia via queste mosche che non mi fanno dormire,
che mi fanno arrabbiare,
come è profondo il mare, come è profondo il mare.
E` inutile non c'è più lavoro, non c'è più decoro
Dio o chi per lui sta cercando di dividerci,
di farci del male,
di farci annegare, come è profondo il mare
come è profondo il mare.

Con la forza di un ricatto l'uomo divento qualcuno,
resuscito anche i morti, spalanco prigioni,
bloccò sei treni con relativi vagoni,
innalzo per un attimo il povero a un ruolo difficile
da mantenere, poi lo lascio cadere
a piangere e a urlare solo in mezzo al mare,
come è profondo il mare.

Poi da solo l'urlo divento un tamburo e il povero,
come un lampo, nel cielo sicuro,
comincio una guerra per conquistare
quello scherzo di terra
che il suo grande cuore doveva coltivare,
come è profondo il mare
come è profondo il mare.

Ma la terra gli fu portata via compresa quella rimasta addosso
fu scaraventato in un palazzo o in un fosso, non ricordo bene,
poi una storia di catene, bastonate
e chirurgia sperimentale.
Come è profondo il mare,
come è profondo il mare.

Intanto un mistico, forse un aviatore, scoprì la commozione
che rimise d'accordo tutti, i belli con i brutti,
con qualche danno per i brutti che si videro consegnare
un pezzo di specchio così da potersi guardare,
come è profondo il mare,
come è profondo il mare.

Frattanto i pesci, dai quali discendiamo tutti,
assistettero curiosi, al dramma collettivo
di questo mondo che a loro indubbiamente
doveva sembrare cattivo
e cominciarono a pensare, nel loro grande mare,
come è profondo il mare.
Nel loro grande mare,
come è profondo il mare.

E` chiaro che il pensiero dà fastidio
anche se chi pensa è muto come un pesce
anzi è un pesce e come pesce
è difficile da bloccare
perchè lo protegge il mare,
come è profondo il mare.

Certo chi comanda non è disposto a fare distinzioni poetiche
il pensiero è come l'oceano,
non lo puoi bloccare, non lo puoi recintare.
Così stanno bruciando il mare,
così stanno uccidendo il mare
così stanno umiliando il mare,
così stanno piegando il mare.


Riferimenti:
- L. DALLA, Come è profondo il mare, RCA 1977

02 giugno 2008

I bambini delle Mosche


Il Signore delle Mosche.

Durante un conflitto planetario un aereo precipita su un'isola deserta, i naufraghi sono un gruppo di bambini e ragazzini alle prese con una improvvisa ed imprevista libertà.
Può sembrare il precursore della serie televisiva "Lost" ma qui tutto si fa gradualmente più cinico e spietato, anche qui vediamo il formarsi di gerarchie e di tentativi di organizzazione sociale, abbiamo una misteriosa presenza, ad un certo punto avremo anche "gli altri" e la sensazione di un esperimento documentaristico ma siamo lontani dal controllo razionale che mantengono i bellocci personaggi visti in tv. I piccoli uomini del romanzo iniziano vivendo l'esperienza come un gioco, sembra quasi che non vogliano essere ritrovati che possano costruire una società ideale ma per i ragazzini è facile accantonare il loro rapporto con la perduta civiltà a favore dell'irrazionale e del selvaggio, i "bambini perduti dell'isola che nn c'è" hanno smarrito la loro guida e gli ordini precostituiti dell'uomo moderno non hanno più senso sconfitti da una nuova bestiale moralità.

L'isola deserta ha sempre avuto il suo fascino forse perché ci stimola nell'immaginarci in prima persona alle prese con una situazione così estrema, convincerci di avere le soluzioni ai problemi e che la nostra esperienza e il nostro ingegno di esseri superiori basti ad ovviare a delle oggettive difficoltà ma durante il libro i nostri consigli, che suggeriamo di nascosto ai protagonisti, vengono regolarmente disattesi e non possiamo neanche sperare nei canonici risvolti narrativi poiché nell'isola le regole non sono quelle dell'uomo ma quelle della natura.

La società come un orpello, la morale rivista nel nuovo contesto, l'instinto elevato a primo referente; William Golding, l'autore del libro, ci mostra una umanità senza retorica in cui l'uomo deve fronteggiare la propria ancestralità, la propria natura non ancora domita da pochi millenni di civile autocontrollo.


Riferimenti:
- W. GOLDING, Il Signore delle Mosche, UK 1954
- L'immagine è tratta dalla trasposizione cinematografica del 1963 diretta da Peter Brook
- William Golding, premio nobel per la letteratura nel 1983

01 giugno 2008

I Garbage Pail Kids ovvero GLI SGORBIONS



Ultimamente la nostalgia anni '80 va molto di moda, ma ho scoperto che molti non ricordano un prodotto che solo in quegli anni avrebbe potuto aver successo.
Le anticonformiste, macabre, splatter, diseducative, di quell'affascinante cattivo gusto figurine degli Sgorbions!
So lonely eighties.

Riferimenti:
- Sito ufficiale (USA) sui Garbage Pail Kids
- Galleria Sgorbions 1/79