Per la prima volta mi son ritrovato ad andare al cinema da solo, non è propriamente il massimo però in sala c'era un film di Terry Gilliam e soprattutto l'ultima occasione per poter veder recitare Heath Ledger su grande schermo. E veder recitare Ledger ti lascia un po' di amaro in bocca perché probabilmente sarebbe stato uno dei prossimi grandi attori, quelli che fanno la storia del Cinema.
In ogni modo torniamo al film in se per se, grandioso dal punto di vista visivo (e visionario). Gilliam è forse l'unico che può competere in grandiosità scenica e concettuale con l'altro mostro sacro del cinema visionario, Tim Burton. Lo stile è naturalmente diverso, Burton è molto più legato ad una estetica gotica e nera mentre Gilliam sembra affondare la sua cifra stilistica nello stupore barocco e circense e con contrapposizioni fra moderno e retrò; in comune hanno però la capacità demiurgica di creare affascinanti e sognanti mondi alternativi. E la figura dello specchio di Parnassus è la trasposizione di questa capacità dove all'interno è la sola mente che modella e regola il mondo.
Come mio solito non dirò molto della trama, divertente però è stato l'escamotage di usare tre grandi attori per compensare la mancanza di Ledger, ogni volta (tre) che attraversa lo specchio il suo volto assume le sembianze di uno dei suoi attori-amici. Bravissimo anche il cantautore Tom Waits che nei panni del diavolo sembra quasi vestire i propri panni naturali, mi sarebbe piaciuto sentire la sua voce originale.
E' un film di quelli che giocano con lo spettatore (o almeno con quelli disposti a giocare), che ti lancia in suggestioni e non ti dice tutto ma ti lascia (sempre per chi è disposto, sia chiaro) la libertà di immaginare.
A proposito, l'immagine è la locandina inglese.
Riferimenti:
- T.GILLIAM; The imaginarium of doctor Parnassus; Can/Fr/UK/USA, 2009
- T.GILLIAM; The imaginarium of doctor Parnassus; Can/Fr/UK/USA, 2009
1 commento:
ma...non credo che andrò a vederlo
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