28 ottobre 2008

Wall-E (weekly movie N.2)


A semicaldo (o semifreddo), essendo passata quasi una settimana dalla visione, dico che è il più bello prodotto dalla Pixar. Probabilmente in molti non saranno d'accordo con me così come non lo sono quando dico che il precedente (ed osannato) Ratatuille non mi piacque poi tanto.

La grafica è stupenda come in tutte le opere Pixar, ma stavolta c'è qualcosa in più negli scenari, ci sono viste che hanno qualcosa di grandioso e di un espressionismo toccante, soprattutto nelle grandi visioni d'insieme e nelle panoramiche.

La storia poi è divertente, a tratti commuovente e ben composta come nelle altre opere Pixar, ma stavolta c'è qualcosa di più nella capacità di sfruttare la fantascienza nella sua più grande potenzialità, ovvero quella di metafora del presente. Non mi riferisco tanto alla questione della terra inondata di rifiuti, questa è ormai questione di attualità più che di fantascienza, ma piuttosto nella visione di una umanità che vive per inerzia convinta di essere padrona di se stessa ma in realtà immersa in una visione distorta del mondo/astronave. Una visione quasi alla Matrix; oltre naturalmente al dubbio alla Blade Runner (o A.I.) del cosa è umano.

Naturalmente la pellicola è apprezzabilissima anche senza tutte le riflessioni fatte fin'ora.

Vicky, Cristina, Barcelona (weekly movie N.1)

Poco seriamente mi tocca commentare i film visti nella settimana ad una certa distanza di tempo.
E' passata circa una settimana (o di più? ormai non ricordo) dall'ultimo di Woody Allen, che ritorna alla commedia dopo gli ultimi film di genere tragico. Naturalmente è una commedia stilisticamente diversa dalla sua verve storico/classica e forse è giusto anche così. Un autore nel tempo cambia e si trasforma e così anche le sue opere e soprattutto i "Grandi" tendono a non sopportare il farsi schematizzare troppo.
Punto di forza sono, come solitamente avviene nei film di Allen, dialoghi e riprese.
Forse si è indugiati un po' troppo su una Barcellona turistico/stereotipata Gaudìcentrica e a volte troppo spagnola mentre mi immaginavo, per il tipo di film, una visione più catalanamente intimista della città.
Durante il film temevo di vedere il nostro incubo, i mosos d'esquadra, ma fortunatamente il mio cuore è stato preservato dall'esperienza. Invece i miei occhi si sono deliziati con le splendide protagoniste (belle e brave) e con la scelta delle auto (tutte italiane, hehe).

22 ottobre 2008

In-spirare/Es-pirare


Iscritto in palestra!
Oggi mi fanno male le manigliette dell'amore.

Riferimenti:
- Video-Performance degli Ok Go con la canzone "Here It Goes Again"(2006).

18 ottobre 2008

Spigoli

Quando non si hanno soldi allora si è autorizzati a compensare in sogni.
In questo momento il denaro che non ho lo spenderei in un'auto d'epoca alla ricerca di nostalgiche linee e spigoli retrò.
Le mie scelte guardano verso gli anni Sessanta/Settanta.

Alfa Romeo GT (1971)














Eleganza e Stile.


Ford Mustang (1966)














Carettere e Forza.


Jaguar XJ (1965)














Autorevolezza e Mito.

17 ottobre 2008

Profezie sulla scuola italiana


Luca Enoch, importante fumettista italiano, sul suo blog riporta un discorso pronunciato da Pietro Calamandrei al III Congresso dell'Associazione a difesa della scuola nazionale dell'11 febbraio 1950. Leggerlo è di una attualità disarmante.

“Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in un alloggiamento per manipoli; ma vuole istituire, senza parere, una larvata dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche,a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia perfino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di stato. E magari si danno dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece cha alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo apertamente trasformare le scuole di stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tenere d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi, ve l’ho già detto: rovinare le scuole di stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico.
Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico".
(Pubblicato sulla rivista Scuola Democratica, 20 marzo 1950)


Riferimenti:
- Pietro Calamandrei
- Luca Enoch è l'autore di Sprayliz e Gea
- Il blog di Luca Enoch lo trovate qui

13 ottobre 2008

"No Problem" per Salemme?


"No Problem" ovvero l'ultimo film di Salemme.
Pellicola che va a singhiozzi: fa ridere e non fa ridere, è leggera a tratti pesantuccia in altri, vuol far riflettere in alcuni punti ma è altrettanto lacunosa in altri, personaggi che partono bene ma che si fossilizzano troppo nella loro "macchietta".
Sergio Rubini è divertente però non va oltre al ripetere la stessa gag per tutto il film, ridi, sorridi ma alla lunga diviene monotono, stessa cosa dicasi per l'interpretazione di Panariello.
Tirando le somme quindi non mi è piaciuto, forse anche per la regia più televisiva che cinematografica oltre che per l'impressione di un voler entrare nella tradizione della commedia classica italiana e napoletana ma in una maniera poco convinta ed efficace.
Nota finale, le musiche le ho trovate un po' sciatte già durante il film ed infatti non ho potuto non provare un certo fastidio nel sentire Gigi D'Alessio nei titoli di coda.


Riferimenti:
- V. SALEMME, No problem, Italia 2008
- Scheda su "Trovacinema di Repubblica"

Manifestazione ad Architettura


A Bari, nella facoltà di Architettura, si manifesta.
Doveroso aggiungere fra i link ai blog quello dedicato a questi avvenimenti.

archinautialladeriva.wordpress.com


Riferimenti:
- La fotografia è scattata dal sottoscritto

09 ottobre 2008

Pranzo di Ferragosto (anche se ad Ottobre)


Quanti giorni son passati dall'ultimo post! Quante cose da recuperare!
Ricominciamo parlando di un bel film italiano di quelli che nn ti aspetti.
"Pranzo di Ferragosto" di Gianni Di Gregorio, film osannato nell'ultimo festival di Venezia ma in cui ti chiedi: non sarà la solita esagerazione intellettualoide da critico del caucaso? E invece no.
La trama era curiosa: un uomo costretto dalle circostanze a passare il Ferragosto in casa con la madre e altre tre sconosciute ultraottantenni in una deserta Roma.
Vedendolo si comprendono in pieno i giudizi positivi che ha raccolto. E' piacevole e sorridente, ben girato nella sua estrema semplicità linguistica. Ho molto apprezzato la performance del regista nelle vesti anche del protagonista, bravissimo in tutte quelle sfumature ed intercalari del personaggio tanto che sembra guardare una persona già conosciuta ma che nn riusciamo a focalizzare. Leggermente neorealista nelle interpretazioni, tanto nelle quattro vecchiette non attrici e nella caratterizzazione del protagonista, ma intelligentemente inserito nella classica commedia italiana con quella venatura di melanconia.
Unica nota, a furia di veder sorseggiare quel vinello bianco per tutto il film uscirete dalla sala con un'incredibile sete!


Riferimenti:
- G. DI GREGORIO; Pranzo di Ferragosto; Italia 2008
- Scheda su "Trovacinema di Repubblica"