Quanti giorni son passati dall'ultimo post! Quante cose da recuperare!
Ricominciamo parlando di un bel film italiano di quelli che nn ti aspetti.
"Pranzo di Ferragosto" di Gianni Di Gregorio, film osannato nell'ultimo festival di Venezia ma in cui ti chiedi: non sarà la solita esagerazione intellettualoide da critico del caucaso? E invece no.
La trama era curiosa: un uomo costretto dalle circostanze a passare il Ferragosto in casa con la madre e altre tre sconosciute ultraottantenni in una deserta Roma.
Vedendolo si comprendono in pieno i giudizi positivi che ha raccolto. E' piacevole e sorridente, ben girato nella sua estrema semplicità linguistica. Ho molto apprezzato la performance del regista nelle vesti anche del protagonista, bravissimo in tutte quelle sfumature ed intercalari del personaggio tanto che sembra guardare una persona già conosciuta ma che nn riusciamo a focalizzare. Leggermente neorealista nelle interpretazioni, tanto nelle quattro vecchiette non attrici e nella caratterizzazione del protagonista, ma intelligentemente inserito nella classica commedia italiana con quella venatura di melanconia.
Unica nota, a furia di veder sorseggiare quel vinello bianco per tutto il film uscirete dalla sala con un'incredibile sete!
Riferimenti:
- G. DI GREGORIO; Pranzo di Ferragosto; Italia 2008
- Scheda su "Trovacinema di Repubblica"
Ricominciamo parlando di un bel film italiano di quelli che nn ti aspetti.
"Pranzo di Ferragosto" di Gianni Di Gregorio, film osannato nell'ultimo festival di Venezia ma in cui ti chiedi: non sarà la solita esagerazione intellettualoide da critico del caucaso? E invece no.
La trama era curiosa: un uomo costretto dalle circostanze a passare il Ferragosto in casa con la madre e altre tre sconosciute ultraottantenni in una deserta Roma.
Vedendolo si comprendono in pieno i giudizi positivi che ha raccolto. E' piacevole e sorridente, ben girato nella sua estrema semplicità linguistica. Ho molto apprezzato la performance del regista nelle vesti anche del protagonista, bravissimo in tutte quelle sfumature ed intercalari del personaggio tanto che sembra guardare una persona già conosciuta ma che nn riusciamo a focalizzare. Leggermente neorealista nelle interpretazioni, tanto nelle quattro vecchiette non attrici e nella caratterizzazione del protagonista, ma intelligentemente inserito nella classica commedia italiana con quella venatura di melanconia.
Unica nota, a furia di veder sorseggiare quel vinello bianco per tutto il film uscirete dalla sala con un'incredibile sete!
Riferimenti:
- G. DI GREGORIO; Pranzo di Ferragosto; Italia 2008
- Scheda su "Trovacinema di Repubblica"
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