Lunedì sera puntata di x-factor, talent-show di rai due che vale la pena di vedere per la presenza dell'eccentrico Morgan (naturalmente sempre se non avete niente di meglio da fare in serata).
L'Ex frontman dei bluvertigo accende una discussione sul valore dell'opinione dello spettatore generico contro quella di gente più preparata in argomento musicale. Naturalmente il cantante come al solito non si esime dal portare avanti le sue tesi anche a costo di generare una qualunquistica antipatia per la sua verve politicamente scorretta.
La questione è: I giudizi hanno tutti lo stesso valore? L'opinione della maggioranza (o di un forte numero) ha sempre ragione?
Ed è questo l'aspetto interessante.
Sono rispettabili tutti i giudizi e pareri però detto questo è anche vero che non tutti hanno lo stesso valore. Soprattutto in campi artistici (ma anche in settori che non lo sono) non ci si può basare esclusivamente su parametri di tipo personale ma occorre aggiungere almeno un altro paio di livelli di lettura basilari.
Un ascoltatore (rimango nell'ambito musicale per comodità ma il discorso è estendibile al generico) si confronta con un brano in base alla sua conoscenza di altre canzoni e diverso sarà il giudizio di chi conosce 10 canzoni, vedendo il pezzo nuovo in funzione di queste, da chi ne conosce 100 o 1000 che ne avrà una percezione certamente diversa. La quantità però va associata anche all'ampiezza di sguardo che dà una certa visione in cui collocare il nuovo brano che si ascolta. Detto in una parola sola è conoscenza della "Letteratura" a riguardo.
Poi l'esperto avrà altri parametri che valuterà in base alla tecnica e che apprezzerà o meno in base alle sue conoscenze.
Questi aspetti basilari per valutare una canzone, occorre dirlo, non sono in possesso di tutti e quindi ci sono opinioni più autorevoli di altre. Ora stabilire il valore dell'autorevolezza è un discorso ben più complesso però l'affermare che esiste ci porta già a dire che ci sono persone il cui parere vale maggiormente (sia chiaro però che il valore di chi è meno autorevole non è pari a zero ma ha comunque una sua valenza).
Naturalmente dire ad una persona che il suo pensiero è inferiore porta sempre alla generazione di una forte antipatia e quindi si cerca sempre di non urtare la suscettibilità altrui soprattutto su campi, come la musica, in cui tutti si ritengono ugualmente competenti e si ritengono le nozioni in propio possesso come sufficienti anziché vederle come la classica punta dell'iceberg.
Forse basterebbe un po' di pazienza da entrambe le parti: da un lato capire che qualsiasi giudizio per quanto poco autorevole ha comunque un piccolo valore ma dall'altro capire che la critica altrui può venire da una più ampia percezione dell'argomento.
A presto
Riferimento fotografico: http://severigiada.wordpress.com/
La questione è: I giudizi hanno tutti lo stesso valore? L'opinione della maggioranza (o di un forte numero) ha sempre ragione?
Ed è questo l'aspetto interessante.
Sono rispettabili tutti i giudizi e pareri però detto questo è anche vero che non tutti hanno lo stesso valore. Soprattutto in campi artistici (ma anche in settori che non lo sono) non ci si può basare esclusivamente su parametri di tipo personale ma occorre aggiungere almeno un altro paio di livelli di lettura basilari.
I livello - l'ascoltatore: Espressione (cosa comunica e come viene soggettivamente recepito)
II livello - l'appassionato: Letteratura (l'insieme delle produzioni già avvenute nel tempo e nei luoghi)
III livello - l'esperto: Tecnica (come la si fa una cosa e gli sforzi che ne conseguono)
Li ho espressi come livelli ma in realtà sono tre poli al cui centro si muove il prodotto.
Da notare che mentre il fruitore si approccia in quest'ordine, chi invece produce l'opera probabilmente si è approcciato nella sua formazione nell'ordine inverso.II livello - l'appassionato: Letteratura (l'insieme delle produzioni già avvenute nel tempo e nei luoghi)
III livello - l'esperto: Tecnica (come la si fa una cosa e gli sforzi che ne conseguono)
Li ho espressi come livelli ma in realtà sono tre poli al cui centro si muove il prodotto.
Un ascoltatore (rimango nell'ambito musicale per comodità ma il discorso è estendibile al generico) si confronta con un brano in base alla sua conoscenza di altre canzoni e diverso sarà il giudizio di chi conosce 10 canzoni, vedendo il pezzo nuovo in funzione di queste, da chi ne conosce 100 o 1000 che ne avrà una percezione certamente diversa. La quantità però va associata anche all'ampiezza di sguardo che dà una certa visione in cui collocare il nuovo brano che si ascolta. Detto in una parola sola è conoscenza della "Letteratura" a riguardo.
Poi l'esperto avrà altri parametri che valuterà in base alla tecnica e che apprezzerà o meno in base alle sue conoscenze.
Questi aspetti basilari per valutare una canzone, occorre dirlo, non sono in possesso di tutti e quindi ci sono opinioni più autorevoli di altre. Ora stabilire il valore dell'autorevolezza è un discorso ben più complesso però l'affermare che esiste ci porta già a dire che ci sono persone il cui parere vale maggiormente (sia chiaro però che il valore di chi è meno autorevole non è pari a zero ma ha comunque una sua valenza).
Naturalmente dire ad una persona che il suo pensiero è inferiore porta sempre alla generazione di una forte antipatia e quindi si cerca sempre di non urtare la suscettibilità altrui soprattutto su campi, come la musica, in cui tutti si ritengono ugualmente competenti e si ritengono le nozioni in propio possesso come sufficienti anziché vederle come la classica punta dell'iceberg.
Forse basterebbe un po' di pazienza da entrambe le parti: da un lato capire che qualsiasi giudizio per quanto poco autorevole ha comunque un piccolo valore ma dall'altro capire che la critica altrui può venire da una più ampia percezione dell'argomento.
A presto
Riferimento fotografico: http://severigiada.wordpress.com/
4 commenti:
Ammazza! Non ho capito niente...troppo profondo per le mie scarse capacità intellettive soprattutto dopo un'intera giornata di lavoro, condita da sani momenti di ca**eggio; a parte gli scherzi, ho capito la questione e comunque io ritengo che il parere del non esperto, sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista dell'ampiezza della conoscenza, sia assolutamente degno di rispetto; forse lo dico perchè appartengo alla categoria, però io quando ascolto un brano musicale giudico solo dalle emozioni che mi da, un giudizio puramente istintivo e privo di attenzioni alla questione tecnica, ma che credo sia assolutamente rispettabile; poi non è neanche detto che un giudizio di questo tipo sia slegato da questioni tecniche, detto in parole povere se a me una canzone piace può anche essere che sia tecnicamente fatta bene; la cosa che però un pò mi urta capita quando dico che a me un brano piace e l'interlocutore, più esperto o che magari si ritiene tale, mi dice che non ho gusto e che quella canzone è solo commerciale...spero di non essere andato fuori tema...Ciao
ma infatti giuseppe tutti i giudizi sono rispettabili. Però finchè sono pareri personali hanno tutti la stessa dignità ma quando diventano commenti allora credo che ci siamo persone più auterevoli di altre.
Ciò che intendo io è che se ci si esprime su cosa ci piace o meno allora ciò che dice l'esperto o il profano hanno lo stesso valore; se ci si vuole esprimere sulla bravura o l'artisticità allora esistono persone il cui pensiero è da tenere in maggior conto (dico maggior conto, non che siano verità assolute).
Grazie dell'intervento Geppe, a presto
allora mi sembra il caso che io possa lasciare liberamente il mio parere, ma non posso perchè il sign.Sanpaolo non ha lavorato in modo adeguato a questo blog e quindi dà la possibilità a tutti di poter lasciare un proprio"commento"e questo potrebbe risultare eccessivo...arrivederci
effettivamente lascio a tutti la possibilità di commentare.
Naturalmente se il commento nn mi garba spedisco l'autore a rifletterci su con un viaggio-premio in siberia.
Che ci vuoi fare sono troppo buono
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