03 settembre 2008

Il caro horror di una volta...


Non mi piace generalizzare i confronti fra passato e presente, quindi non dovrei cadere nella solita frase per cui gli horror contemporanei nulla hanno a che vedere con quelli del passato.
Oggettivamente è naturale che stile e tecnica siano chiaramente differenti ma film come quello che ho visto due sere fà in tv scardinano il mio tentativo di non aver pregiudizi verso le opere più recenti o troppa nostalgia per i vecchi classici.
The Breed, che si traduce con "La Razza" ma che i distributori italiani hanno tenuto a precisare traducendolo "La razza del male", vecchio vizio italiano di prendersi licenze nelle traduzioni dei titoli.
Senza divulgarsi potremmo dire che siamo di fronte ad una versione canina degli uccelli di Hitchcock, sperando però che il maestro non si offenda nel paragone, e con protagonisti alla Halloween.
Un film poco convinto tanto nella trama tanto nelle atmosfere e con un finale che vorrebbe essere "aperto" ma che in realtà appare "tronco".
Certo stiamo parlando di un'opera di secondo piano ma è proprio nel confronto con i cosiddetti B-movies anni '70 e '80 che il confronto resta impietoso. Ed è una riflessione applicabile alla maggior parte dell'horror dagli anni '90 in poi, da quando il genere si è voluto patinare e razionalizzare.
E riprendo l'immagine iniziale come icona; la voglia di prendersi in giro, il ludico nel macabro ed il macabro nel ludico, concentrarsi sugli effetti piuttosto che sulle ragioni, il piacere dell'irrazionale, queste potrebbero essere alcune delle lacune del cinema attuale di genere.

Riferimenti:
- in foto Alfred Hitchcock ed i suoi uccelli.
- The Breed, film U.S.A del 2006 di Nicholas Mastandrea.

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